EMERGENZA CASA, IL PD CHIEDE DI AZZERARE L’IMU DEGLI IMMOBILI VUOTI ATER PER INVESTIRE SULLE RISTRUTTURAZIONI 

“I comuni valutino con attenzione la possibilità di azzerare l’Imu per gli alloggi sociali sfitti e con le risorse che si liberano, quasi mezzo milione all’anno in tutta la provincia, l’Ater Treviso finanzi interventi per risistemare il proprio patrimonio e venire incontro ai bisogni di chi è in difficoltà. Una piccola misura fiscale per rispondere alla grande domanda di casa, che è domanda di sicurezza e dignità”. 

A dirlo Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico a Treviso, avanzando una proposta che prevede sostanzialmente questo: non far pagare più l’Imu all’Ater per immobili sfitti investendo tali risorse in ristrutturazioni di alloggi inutilizzabili in quanto non versano in condizioni tali da poter essere assegnati a chi è in lista d’attesa. È già stata predisposta una bozza di mozione da presentare ai consigli comunali di quei comuni della provincia di Treviso dove appunto sono presenti in misura significativa immobili sfitti di proprietà Ater per i quali viene pagata l’Imu. Complessivamente, azzerando l’Imu, si libererebbero in tutta la provincia risorse per circa 440.000 euro all’anno, di cui metà solo nei comuni di Treviso, Vittorio Veneto, Conegliano e Mogliano Veneto.

“In questi mesi registriamo un crescente disagio abitativo nella nostra provincia al quale la politica deve dare una risposta urgente – continua Zorzi -. La crisi determinata dalla pandemia ha reso ancora più difficile per molte famiglie riuscire a pagare l’affitto a fine mese. Tanti giovani sono costretti a rinunciare ai propri progetti di vita e a restare a vivere dai genitori perché nel corso di quest’anno hanno perso lavoro e reddito. È il momento di stimolare un intervento più incisivo da parte delle politiche pubbliche a tutela di diritti e servizi essenziali come quello della casa. Per questo invitiamo i consigli comunali a sostenere la nostra proposta”. 

Ad estendere il testo della mozione Giacomo Nilandi, consigliere comunale e segretario circolo del Partito Democratico di Mogliano Veneto, uno dei comuni della provincia, assieme al capoluogo, a Vittorio Veneto e a Conegliano, con il più alto numero di alloggi sfitti di Ater. “Mogliano da sempre è un Comune a forte emergenza abitativa – afferma -. Già prima della pandemia c’erano più di 130 famiglie in attesa di un alloggio, aspettiamo la formazione delle graduatorie per vedere l’impatto del Covid sulle nuove richieste, che verosimilmente saranno aumentate. Contemporaneamente si continua a perdere patrimonio immobiliare pubblico che viene venduto, perché vetusto o troppo ammalorato. Dall’altro lato non ci sono però purtroppo le risorse per costruirne di nuovo. In questo spread fra domanda sociale e la risposta insufficiente da parte dello stato, il mercato privato vede lievitare i prezzi degli affitti, rendendoli di fatto inaccessibili per le disponibilità di quelle 130 famiglie. I Comuni fanno quello che possono, tamponando con sussidi straordinari le emergenze, cofinanziando quelli della regione. Guai se non ci fossero, ma non si tratta di certo di soluzioni risolutive. La soluzione che presentiamo oggi affronta invece il tema in maniera strutturale, concentrando finalmente un po’ di risorse sul patrimonio immobiliare, per avere più alloggi in disponibilità da assegnare ed uscire progressivamente dalla logica estemporanea dei sussidi. Perché sfido chiunque a fare politiche della casa senza avere case disponibili. Certo è solo un primo passo, che garantirà più risorse per la manutenzione del patrimonio esistente e non per la costruzione del nuovo. Tuttavia si tratta di un primo passo che se attuato da tutti i comuni della provincia cambierebbe la vita di migliaia di famiglie nel nostro territorio e scusate se è poco. In attesa che Stato e Regione facciano la propria parte, i comuni possono e debbono fare la loro: rinunciare a una piccola parte delle loro liquidità, per far sì che Ater gli restituisca il servizio.”

“Con il fine di agevolare il recupero di immobili dismessi nei vari comuni trevigiani, si chiede l’azzeramento dell’Imu per quanto riguarda gli immobili sfitti – chiude Oscar Borsato, componente della segreteria provinciale PD e consigliere di amministrazione di Ater Treviso -. Quindi in un’ottica di collaborazione tra enti si mira in definitiva a raggiungere un obiettivo comune di rilevante importanza: riuscire a dare una casa a chi è in graduatoria ed attende da tempo”.

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