PIAVEZORZI E FAVERO: “QUESTIONE SI AFFRONTA PRESTO E BENE SOLO CON PROCESSO PARTECIPATO”

“La questione della messa in sicurezza del fiume Piave è estremamente complessa e gli interessi economici, ambientali e di sicurezza pubblica altissimi. Lo si può ben comprendere dalla lentezza e dalla parzialità con cui – da anni – la Regione Veneto la sta affrontando, anche con forti contrasti e divisioni interne alla stessa Lega. La recente lettera dei Sindaci rivieraschi, recapitata agli Enti locali interessati, al Parlamento, al Governo, al pari delle delibere dei consigli comunali del Montello, va considerata base di un confronto su cui il PD Provinciale di Treviso sta lavorando, da oltre 24 mesi, coinvolgendo più livelli di governo, per arrivare ad una soluzione, per tramite di un processo partecipato, che non metta in contrapposizione le comunità dei territori bagnati dal fiume ma promuova, senza ulteriori ritardi ma con vera condivisione, la migliore, più sostenibile e aggiornata, soluzione possibile.

Il Piave è infatti oggetto da oltre cinquant’anni di enormi prelievi di ghiaia e di acqua e sconta più di altri corsi d’acqua, lo vediamo proprio in questi giorni, gli effetti del cambiamento climatico con una siccità invernale gravissima. Non considerare nello stesso tempo e insieme gli aspetti economici, ecosistemici, antropici della messa in sicurezza del Piave, dalla sorgente fino alla foce, sarebbe un errore e un risultato parziale di cui non abbiamo bisogno”. 

Lo affermano congiuntamente Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico di Treviso, e Matteo Favero, responsabile ambiente e infrastrutture provinciale.

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